Tatiana Schlossberg: la nipote di JFK che unisce storia, giornalismo e preoccupazioni sul clima

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Tatiana Celia Kennedy Schlossberg, nata il 5 maggio 1990, è una voce in ascesa nel giornalismo climatico e una discendente diretta di una delle famiglie politiche più iconiche d’America. La sua vita fonde un’educazione privata con un’eredità pubblica, plasmata da un’intersezione culturale unica, dall’eccellenza accademica e da una crescente dedizione al reporting ambientale.

Primi anni di vita e istruzione: un’educazione a New York

Cresciuta a New York City, Schlossberg ha vissuto un’infanzia intrisa di tradizioni sia cattoliche che ebraiche, un riflesso dei suoi genitori, Caroline Kennedy e Edwin Schlossberg. La famiglia ha in particolare incorporato le celebrazioni di Hanukkah insieme ad altre festività, dimostrando un impegno per l’inclusione culturale.

Ha frequentato la prestigiosa Brearley School e la Trinity School, diplomandosi nel 2008. Le estati dell’infanzia sono state trascorse nella tenuta della famiglia Kennedy a Martha’s Vineyard, offrendo scorci di un’educazione privilegiata ma relativamente privata. Una delle prime apparizioni pubbliche degne di nota fu come fioraia al matrimonio di suo zio John F. Kennedy Jr., un momento che cattura il fascino dell’epoca per la dinastia Kennedy.

Da Yale a Oxford: attività accademiche

Il percorso accademico di Schlossberg l’ha portata alla Yale University, dove ha conseguito una laurea in Storia mentre prestava servizio come redattore capo dello Yale Herald. Proseguendo gli studi, ha conseguito un master in Storia americana presso l’Università di Oxford, dimostrando una chiara passione per gli studi storici.

Questa fondazione accademica avrebbe poi plasmato il suo approccio unico al legame con l’eredità della sua famiglia, come ha descritto in un’intervista a Vanity Fair del 2019. Piuttosto che impegnarsi direttamente in politica, si confronta con l’epoca dei suoi nonni attraverso lo studio e la riflessione.

Giornalismo e cambiamenti climatici: una carriera prende forma

La carriera di Schlossberg nel giornalismo è iniziata con uno stage presso The New York Times nel 2014, che lo ha portato rapidamente a una posizione di reporter nella sezione Metro. Uno dei primi compiti degni di nota prevedeva la segnalazione di un cucciolo d’orso morto trovato a Central Park, che in seguito si rivelò essere uno scherzo orchestrato dal cugino di sua madre, Robert F. Kennedy Jr. – una rivelazione che lei ammise con trasparenza in un’intervista del 2024.

Dal 2017, Schlossberg si è affermata come scrittrice freelance sul clima e sulla scienza, contribuendo a pubblicazioni come The Washington Post, Vanity Fair e Bloomberg. È conosciuta soprattutto per la sua newsletter Substack, News From a Changing Planet, in cui esplora le questioni ambientali con profondità e urgenza.

Il peso del futuro: l’ansia climatica

In un sincero saggio del 2020 per Vanity Fair, Schlossberg ha discusso apertamente del costo emotivo derivante dal riferire sui cambiamenti climatici, riconoscendo il conflitto interno tra disperazione e negazione. Il suo lavoro riflette una tendenza più ampia tra i giovani giornalisti alle prese con domande esistenziali sul futuro del pianeta.

“Mentre riferivo sul cambiamento climatico e sull’ambiente, ho vacillato tra il dolore, l’illusione, la rabbia e l’ignoranza intenzionale sullo stato del nostro pianeta, sul suo futuro e su come siamo arrivati ​​fin qui”, ha scritto.

Questa onestà la posiziona come voce per una generazione gravata dalle conseguenze dell’inazione.

Connettersi all’eredità attraverso lo studio

Invece di cercare importanza politica, Schlossberg si collega all’eredità dei suoi nonni attraverso l’esplorazione intellettuale. Per lei lo studio della loro epoca e dei modelli che li hanno affascinati è un modo profondamente personale di impegnarsi con la storia della sua famiglia. Il suo approccio suggerisce il desiderio di comprendere il passato piuttosto che semplicemente replicarlo.

Tatiana Schlossberg incarna un nuovo tipo di Kennedy: una persona che onora la sua eredità non attraverso il potere o la politica, ma attraverso la borsa di studio, il giornalismo e un feroce impegno nell’affrontare la crisi decisiva del nostro tempo.